lunedì 16 febbraio 2015

Viaggiare in prima

A Como in bus si viaggia sempre in prima.
Non in prima classe: in prima marcia, le altre non entrano!
E la prima gratta.
Gli orari esistono come letteratura, di pura fantasia.
Capirci qualcosa se non si è del posto è roba da studiosi di lingue antico sumero-accadiche.

I biglietti per spostarsi da un rione all'altro costano come un volo in business class di Luftansa.
E se prendete il biglietto a bordo costa praticamente il doppio.
Macchinette per i biglietti non ce n'è.
I parchimetri che li dovrebbero dare spesso non funzionano o non si capiscono o non si capisce come funzionano... insomma avete capito!
E del resto i biglietti sono ancora di carta come ai tempi delle diligenze.

Le strade fanno schifo, i bus hanno mediamente 200 anni e inquinano come l'Ilva di Taranto.
Viaggiare in bus a Como è un'avventura.
Ma forse è proprio questo il senso di mantenere un (dis)servizio così sfacciato: offrire al turista un'esperienza unica... nel senso che se ne guarderà bene dal ripeterla.

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