giovedì 30 aprile 2015

Le stagioni del cuore

Ne: “Le stagioni del cuore” Mina Mazzini canta di una donna senza amore per la quale la primavera è solo una stagione metereologica:

… passa un tipo che mi dice: “scusi, lei non è felice, non vede che è primavera?” no amico per me non lo è ancora…”

la stessa considerazione si potrebbe fare per le povere piante di via Napoleona (e di molte altre sottoposte al trattamento dell’amministrazione Lucini), basta aver voglia di guardarle per sentirsi come la donna della canzone!


Ne: “Le città invisibili” Italo Calvino parla di una città immaginaria dove gli abitanti camminano guardando sempre per terra e non alzano mai gli occhi verso il cielo.



Di recente è stata pubblicata una compilation di fotografie di Como e dei suoi arredi urbani degradati.
Tutta roba che sta a terra: ora vi invito ad alzare lo sguardo ed a scoprire che anche verso il cielo le cose non vanno certo meglio.

Un mese fa circa il comune ha fatto potare alcuni alberi della città.
Potare è un verbo improprio perché rimanda alla silvicultura ed al giardinaggio.

Diciamo meglio ha fatto massacrare alcuni alberi della città.
I platani che vedete nelle foto avevano ricevuto già un sostanzioso sfoltimento l’anno scorso e, solo una stagione particolarmente piovosa li salvò dalla morte per disseccamento.
Quest’anno ci si è accaniti di nuovo sugli stessi alberi facendo ben peggio.

Se della sorte dei platani dei viali, che pure sono esseri viventi, non vi importa niente, forse allora potrà importarvi il fatto che queste inutili e a mio avviso dannose potature hanno avuto un costo economico non indifferente.

Cosa state combinando?!
Si alienano beni patrimoniali della città per recuperare pochi euro che poi vengono buttati in interventi quantomeno non essenziali.

Non servono altre parole, solo vi propongo un esercizio: alzate gli occhi a quei poveri pali sfrondati che trovate in giro per la città, poi abbassateli di nuovo alle strade, ai giardini, ai marciapiedi (dove esistono!) e... chiedetevi se sia il caso di votare di nuovo per gli attuali amministratori.

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