Il piroscafo Patria fotografato ieri a villa Olmo |
Se ne sta lì ancorato a Villa Olmo mesto mesto con sopra un "gran pavese" di bandierine stinte e lacere!
Se penso al compianto PierCesare Bordoli che tanto si era speso per il recupero del piroscafo simbolo della città di Como e del suo Lago (appare in tantissime cartoline d'epoca)... se ci penso... tristezza!!!
Quello che ieri ha colpito la mia pollastra sensibilità non è il fatto che non navighi, non quella che non sia quasi mai visitabile dai turisti, nemmeno il fatto che non venga adibito a locale galleggiante come il Bisbino ancorato nei pressi di villa Carlotta...
Un gran pavese come si deve...!!! |
Nella città del tessile e della seta non un cane (o un gatto, o un suino fate vobis) di imprenditore del ramo ha avuto la semplice idea di dotare il battello di un gran pavese degno di questo nome... almeno per salvare l'apparenza per chi osserva il Patria dal muretto di villa Olmo.
Il battello simbolo del Lario è vestito di stracci...
E questo la dice lunga sulla sensibilità dei comaschi e dei loro amministratori!
Triste e perplesso... |
Non è un rigurgito nazionalista: è un appello alla dignità... un simbolo lacero è un simbolo sfegiato.
O lo si toglie del tutto o lo si cura come di dovere...
Non ve lo dico così non vi offendete...
Condivido in pieno l'articolo.Il nostro attaccamento alla patria,non nel senso nazionalistico ma sociale,al nostro patrimonio,alla nostra cultura, lo vediamo effettivamente riflesso nelle bandiere tricolori sporche e lacere sfoggiate dai nostri edifici pubblici.Non gliene frega niente a nessuno e ..ci penserà qualcun altro!
RispondiEliminaLasciare che certi simboli, fossero pure intesi solo come senso di partecipazione ad una comunità, vengano difesi solo strumentalmente dalle destre è proprio una pirlata!
EliminaE poi c'è una questione di semplice dignità ed estetica: chi se ne andrebbe in giro con un abito ufficiale e una una cravatta lacera e stinta... ?!